Venezia-Atalanta 2-2
Savio 34′ R
Bonomi 62′
Venezia
Stadio Penzo Sant’Elena
9 maggio 1937
29a Serie B 36/37
Si va… si va… si va in Serie A!
A due giornate dal termine, dopo aver sempre fatto corsa di testa nelle prime posizioni, abbiamo quattro punti di vantaggio sulle terze e a Venezia ci aspettano con il coltello tra i denti, la squadra locale che alla vigilia era data tra le favorite rischia la retrocessione.
Da Bergamo parte alle sei del mattino una carovana di autobus (costo trentacinque lire) è previsto caldo in tutti sensi al Sant’Elena (piccolo stadio…).
Infatti, è battaglia in campo e fuori, in campo sono state lanciate bottigliette di gazosa, in tribuna si è arrivati alla rissa con i numerosi atalantini presenti (circa duecento per l’epoca sono davvero molti) non esistono ancora i gruppi organizzati ovviamente ma i cazzotti sono volati ugualmente.
In campo la partita è subito molto dura, l’ex atalantino Kossovel stende con un calcione Bonomi, l’alzanese deve uscire con la caviglia distorta, rientrerà poco dopo mettendosi all’ala e giocando letteralmente su un piede solo (il bello è che segnerà pure).
Prima del quarto d’ora il Venezia rimane in dieci per un assurdo fallo di Giuge che salta letteralmente sull’addome di Forlani con i piedi, un rosso chiarissimo (per quanto non esistano ancora i cartellini, il pubblico protesta pure).
A fine primo tempo passiamo, Savio tira da quindici metri preciso ma debole, il portiere è molto incerto e prende gol, grande esultanza degli atalantini presenti.
Prima del riposo Bonomi riesce a prendere la traversa con il piede rimasto sano, si va all’intervallo e l’alzanese si ripresenta fasciato e massaggiato ma la caviglia fa ovviamente male lo stesso.
A inizio ripresa pareggia il Venezia su rigore, passano dieci minuti e ripassiamo in vantaggio, Savio controlla in area e serve Bonomi che tira da molto vicino con il piede sano, seconda festa degli atalantini presenti con tanto di bandierine nerazzurre.
Secondo pareggio veneziano nel finale su un secondo rigore del tutto inventato, finisce 2-2 ed è promozione.
In tutto questo la cosa assurda è la contestazione all’arbitro dei tifosi veneziani, ha dato due rigori dei quali ne esisteva forse mezzo, ci ha fischiato tre inesistenti fuorigioco con attaccanti ormai soli davanti alla porta, annullato un gol a Schiavi che era entrato in porta con la palla, non bastasse prendiamo una clamorosa traversa ancora con Salvi.
Insomma c’è un minimo di rimpianto per non aver vinto la partita ma passa subito, per la prima volta nella nostra storia siamo in Serie A.