Pareggiamo con il Milan che riesce a segnare solo a quattro minuti dal termine e un gol perdipiù irregolare ma l’arbitro “non sente ragione” citiamo testualmente “Il calcio illustrato” praticamente la Bibbia del tifoso d’epoca.
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Prosegue benissimo il 1949, tre giorni dopo il 4-2 al Livorno ecco il 3-1 al Novara
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E’ la partita dei rigori, è la prima partita nella storia della Serie A con quattro rigori assegnati, a noi ne danno tre e ne sbagliamo due, uno al Livorno e lo segnano.
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La vittoria sul difficile campo toscano è talmente inaspettata che l’Eco fa un titolo molto anni cinquanta: “Un bell’uovo fuori dal cavagno” (il cavagno è un cesto).
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Stiamo perdendo 2-3 contro la Sampdoria del nostro futuro bomber Bassetto che ha pure segnato i primi due gol doriani.
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Torniamo alla vittoria dopo un mese e mezzo con i gol di Miglioli a metà primo tempo e di Korostelev a metà ripresa
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Dopo due sconfitte consecutive pareggiamo a Bologna in rimonta.
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Si va a Roma e già che siamo lì si va pure in visita a Papa Pio XII che si informa di come va la squadra, vuole parlare con i più giovani del gruppo, Bertoli e Medolago e fa commuovere perfino un duro come Casari.
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Dopo aver battuto il Grande Torino nella precedente partita casalinga vinciamo pure con il Modena
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Seconda di campionato, dopo la sconfitta a Novara i pronostici sono a senso unico, arriva il Grande Torino del quale siamo però la bestia nera (e azzurra).
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