Loghi e maglie, terza parte 1960-1969
Iniziano gli anni sessanta ma la maglia rimane sempre la stessa, sono tempi diversi, la prima maglia rimane uguale, è ancora presto per vedere i piccoli cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca.
La maglia è sempre girocollo, pantaloncini e calzettoni neri con risvolti azzurri, il portiere ha sempre la sua maglia nera con polsini e colletto blu, non manca il cappellino.
In compenso abbiamo ormai raggiunto abbastanza elementi per determinare il logo degli anni sessanta, righe nerazzurre a sinistra e la Dea che corre a destra, varia un pò la forma del logo a seconda di chi la rappresenta e soprattutto varia molto la Dea stessa.
Qui la Dea che corre pare più cauta, quasi saltellante, anche la forma è diversa, ciascuno riproduce il logo un pò come vuole.
Nel 1962 questa medaglietta riporta il logo, stilizzato abbastanza bene rispetto ad altri casi.
Nel 62/63 c’è la bella idea di questa seconda maglia.
Per il resto del decennio la seconda maglia è e rimane la classica bianca con righe orizzontali nero e azzurra, bello peraltro il colletto che però in altre stagioni diventa purtroppo un normale girocollo.
In questa bella spilla creata per la finale di Coppa Italia a sinistra riappaiono le spade incrociate, riappare il secondo nome (Bergamasca) ma in compenso la Dea che corre è veramente brutta, una tozza ragazzotta con una specie di treccia o coda.
In questa lettera scritta dall’Atalanta al Bologna nel 1964 si vede come il logo sia quello “ufficiale” per quanto può esserlo una sessantina di anni fa.
Tornando alla maglia nella stagione 63/64 dobbiamo naturalmente rilevare un piacevole cambiamento, per la prima e finora unica volta nella nostra storia abbiamo sulla tenuta da gioco la coccarda tricolore riservata ai vincitori della Coppa Italia.
Già dalla stagione precedente, 62/63, cambia anche il colletto, c’è la caratteristica allacciatura a stringhe degli anni sessanta.
La versione a colori non è eccezionale come qualità ma è l’unica ritrovata con la coccarda.
Siamo a metà anni sessanta, in questa cartolina il logo viene confermato con qualche piccola variante come ormai abbiamo visto accade sempre, le due spade sembrano una forbice e la Dea che corre ha un bel seno contrariamente ad altre rappresentazioni quasi asessuate.
Nel 64/65 adottiamo, non in tutte le partite peraltro, i calzettoni bianchi con la prima maglia, si dice per agevolare il nostro nuovo attaccante Petroni che ha qualche problema di vista.
Nella seconda metà degli anni sessanta ci rappresentano con questa caricatura, logo stilizzato e sotto la classica “polenta e uccelli”.
Nella stagione 66/67 si passa al colletto aperto, anche la maglia del portiere varia leggermente il colletto.
Nel 67/68 però abbiamo fotografie sia con la maglia a colletto aperto sia con la maglia a girocollo.
Nelle ultime due stagioni del decennio giochiamo con la maglia a colletto aperto.