Inter-Atalanta 2-2
Garritano 3′
Festa 74′
Milano
Stadio San Siro
26 novembre 1978
9a Serie A 78/79
Bomber antinebbia.
Non c’è proprio la tipica nebbia lombarda ma la giornata è fredda e piovosa e sugli spalti di San Siro non sono presenti più di trentamila persone: in un migliaio ci siamo mossi da Bergamo al seguito di un’Atalanta che dopo otto giornate è malinconicamente ultima con soli quattro punti, frutto di quattro pareggi.
Il primo dei tanti momenti surreali che caratterizzeranno questa giornata è all’uscita della metropolitana di Piazzale Lotto dove alcuni bagarini tentano di vendere biglietti dei popolari (cioè il secondo anello, per il terzo bisogna attendere una decina d’anni) rimastigli evidentemente sul groppone inizialmente a prezzo di costo e poi addirittura sottocosto.
Entrando in un San Siro ancora semideserto circa un’ora prima dell’inizio si può assistere a una scenetta abbastanza divertente: il secondo anello è senza alcuna divisione e quindi un drappello delle Brigate compare improvvisamente in una curva Nord in pratica vuota e i primi interisti che arrivano per appendere gli striscioni dei Boys trovano una bella sorpresa.
Fuggifuggi generale finché ci raduniamo in posizione centrale di fronte al tabellone elettronico (a Bergamo non esiste ancora ed esercita sempre una grande attrazione) e la polizia si deve porre a mo’ di cuscinetto tra le due tifoserie, evento assolutamente straordinario per l’epoca.
Inizia la partita e, dopo tre minuti, prosegue il divertimento: brillano nella bruma le Tepa Sport con fascia gialla evidenziatore di Garritano che, al limite dell’area interista, tocca a Paina e si butta dentro per ricevere il passaggio, interviene il libero Bini che rinvia centrando in pieno la schiena dello stopper Canuti, la palla carambola sui piedi dell’attaccante nerazzurro che è bravissimo a infilare in scivolata sul primo palo Bordon per il gol del subitaneo vantaggio atalantino.
Esultiamo noi e in tribuna d’onore esulta il tennista Mac Enroe che, a Milano per un torneo, è stato portato a vedere “una grande squadra”: l’istinto del campione gli fa capire subito qual è ed anche quando gli spiegano che teoricamente dovrebbe esser quella in maglia nerazzurra lui rimane della propria idea (arrivando in seguito a esultare in maniera scomposta al gol del definitivo pareggio finale).
Comunque ora siamo solo all’inizio, dopo dieci minuti arriva in modo fortunoso il pareggio dei padroni di casa, punizione dal limite, la palla colpisce la barriera e s’impenna spiazzando totalmente Bodini, arriva Altobelli che può facilmente toccare in rete di testa, 1-1 e si ricomincia.
In realtà è un primo tempo equilibrato con qualche occasione da ambo le parti, ma niente di veramente clamoroso e si va quindi al riposo in parità.
Si riprende e i padroni di casa vanno in vantaggio subito sull’azione iniziale, battono il centro, la palla arriva a Canuti sulla destra che crossa e trova Altobelli perso in marcatura da Mei: colpo di testa sul secondo palo e Inter in vantaggio.
A questo punto però viene fuori l’Atalanta che inizia a spingere con vigore costringendo i padroni di casa sulla difensiva e a ricorrere più volte al passaggio al portiere cosa che finisce per innervosire il pubblico di San Siro che inizia a fischiare la propria squadra.
A metà secondo tempo per alimentare l’assalto mister Rota toglie Mei che fatica non poco con Altobelli e mette il libero Marchetti, Prandelli si sposta a metà campo e sul centravanti interista va Osti.
A un quarto d’ora dal termine arriva il meritato pareggio con un’altra stranezza, è Cico Festa a infilare Bordon dal limite con un tiro a palombella forse leggermente deviato, 2-2 e il mister interista Bersellini, purtroppo recentemente scomparso, la prende bene colpendo ripetutamente con violenza il tettuccio della propria panchina (la scenetta sarà poi riproposta per tutto l’anno nella sigla finale di Domenica Sprint che racchiude le immagini più particolari del campionato).
I padroni di casa tentano di buttarsi in avanti, entra anche un giovane Aldo Serena al posto di Chierico ma siamo anzi noi ad andare vicini al gol della vittoria con un contropiede di Garritano che centra e Paina che arriva un pelo in ritardo per deviare in scivolata.
La partita termina senza particolari patemi, anche se noi la finiamo addirittura in nove, proprio all’ottantanovesimo è espulso Prandelli per un abbastanza inesistente fallo di reazione su Beccalossi e proprio al novantesimo Garritano deve lasciare il campo dopo l’ennesimo calcione di Canuti naturalmente nemmeno ammonito.
Il pareggio è salutato comunque con gioia così come con gioia ci salutano uscendo dal campo Titta Rota e Cesare Bortolotti.
Il momento di difficoltà sembra superato ma purtroppo a metà dicembre il bomber Garritano si frattura in allenamento tibia e perone e, nonostante una disperata reazione nell’ultimo mese di campionato, torneremo in Serie B.