Gaudenzio Bernasconi

Nasce a Ponte San Pietro e inizia a giocare nella squadra locale che milita in Serie C.
Dopo tre stagioni viene acquistato dall’Atalanta, è l’estate del 1952 e Bernasconi compie venti anni.
Esordisce in maglia nerazzurra il 7 dicembre 1952 a Firenze, è un ottimo pareggio e Bernasconi al centro della difesa atalantina garantisce una sicurezza ben superiore a quella che ci si potrebbe aspettare da un ventenne esordiente.
L’allenatore Ferrero pensa la stessa cosa visto che Bernasconi, semplicemente, non esce più di squadra, dopo questa partita ne gioca altre venti fino al termine del campionato saltandone solo due, probabilmente per infortunio visto che in tutta la propria carriera Gaudenzio non ha mai preso un cartellino rosso nè è mai stato squalificato, per un difensore dell’epoca è clamoroso.
Nella stagione successiva 53/54 viene senza alcun dubbio confermato al centro della difesa atalantina e fa ancora meglio, sia come prestazioni sia come presenze, gioca trentatre partite su trentaquattro, dimostrandosi titolare inamovibile.

Bernasconi nell’Atalanta 1953/1954

Nell’estate del 1954 si pongono come al solito i problemi economici, bomber Bassetto non si tocca, è dichiarato incedibile nonostante le offerte di Fiorentina e Lazio, chi se ne va per le consuete necessità di bilancio è quindi l’altro molto richiesto, Bernasconi, già ad aprile il segretario Terzi si era sbilanciato in un’intervista sull’incedibilità del giovane talento di Ponte San Pietro garantendone la permanenza, infatti va alla Sampdoria in cambio del consueto notevole conguaglio economico e del pariruolo Fommei (sarà un flop, giocherà solo quattro partite e se ne andrà l’anno dopo al Livorno in Serie B).
A Genova Bernasconi diventa una bandiera blucerchiata giocando undici ottime stagioni e approdando pure alla Nazionale, totalizzerà pure sei presenze in maglia azzurra.
Paradossalmente gioca la sua ultima partita in maglia blucerchiata proprio a Bergamo, è l’ultima giornata del campionato 1964/1965 e Atalanta-Sampdoria termina 0-0.
Noi ci siamo salvati una settimana prima e con questo pareggio si salvano pure i blucerchiati (mandando oltretutto in Serie B il Genoa), Bernasconi, capitano dei genovesi, chiude idealmente un cerchio.

Bernasconi capitano doriano alla sua ultima partita nella massima serie giocata proprio a Bergamo, il nostro capitano è Gardoni

Bernasconi gioca ancora per cinque stagioni nelle Marche, tre anni di Serie C nello Jesi e due anni nell’Urbino in Serie D.
In effetti in questi cinque anni, pur giocando molto (e segnando pure tre gol, i primi della sua carriera professionistica) Bernasconi è giocatore-allenatore, inizia la sua seconda carriera.
Bernasconi allena più o meno sempre a livello semiprofessionistico con la sua proverbiale correttezza, chiude questa seconda carriera nella stagione 88/89 al Verdello tornando a vivere nella sua Ponte San Pietro, proprio vicino al Matteo Legler quasi a simboleggiare il suo legame con la squadra cittadina.
Grazie di tutto Gaudenzio Bernasconi.

Dalla partita del suo esordio all’ultima in maglia nerazzurra salta solo tre partite (in due campionati) titolare sempre affidabile e indiscusso, mai un cartellino rosso o una squalifica, per un difensore dell’epoca è clamoroso.

Gaudenzio Bernasconi nato a Ponte San Pietro 8 agosto 1932 e morto a Ponte San Pietro il 10 gennaio 2023, 54 presenze con l’Atalanta.