Gaetano Scirea (seconda parte)
Il secondo e ultimo anno di Scirea in nerazzurro è all’insegna della titolarità piena, non è un modo di dire, Gaetano gioca tutte le partite ufficiali della stagione, cioè 48, 38 di Serie B e 10 di Coppa Italia.
Scirea segna pure due gol, uno bellissimo in campionato a Brindisi il dodici maggio 1974, dopo una bella azione personale scambia con un compagno e colpisce al volo per il gol del vantaggio (poi perderemo 2-1).
L’altro gol in Coppa Italia, abbiamo passato il turno a settembre vincendo il girone eliminando il Cagliari di Serie A e giochiamo nel girone di semifinale con le milanesi e il Bologna.
Siamo ovviamente inferiori, già fatichiamo in Serie B, le perdiamo tutte meno una, e quell’una costa la finale all’Inter che viene battuta a Bergamo il 27 marzo 1974 con un gol dopo due minuti proprio di Scirea, un gran tiro da fuori che batte Bordon.
Scirea ormai fa il libero, Heriberto Herrera subentrato a Corsini a metà novembre lo impiega stabilmente dietro a tutti con licenza però di avanzare cosa non proprio comune nella Serie B della prima metà degli anni settanta.
Ormai la Juventus l’ha osservato e poi trattato, alla fine la valutazione è notevole per un giocatore di 21 anni, in cambio riscuotiamo settecento milioni di lire, più Mastropasqua, Marchetti e la comproprietà di Musiello.
A Torino lo accompagna il presidente Bortolotti (padre ovviamente) ci tiene a presentarlo a Boniperti personalmente dicendogli “Questo te lo porto io perché è una persona speciale” in effetti avrà ragione.
Scirea vincerà tutto con la Juventus e diverrà campione nel mondo nel 1982 trovando poi una tragica fine in un incidente stradale quando, a inizio settembre 1989, ormai ritiratosi dall’attività agonistica, come vice dell’allenatore Zoff viene inviato in Polonia per osservare il Gornik Zabre avversario europeo dei bianconeri.
Il ricordo di Gaetano Scirea rimarrà sempre nei cuori degli sportivi di tutto il mondo, degli atalantini che l’hanno visto crescere ed esordire ancora di più.
Oltre a diventare un campione sul campo Gaetano lo era pure per modestia e moralità, alla prima intervista di Corbani dopo il proprio esordio in Serie A risponde alla classica domanda del cosa ha provato con “Io sono un tornitore, lavoro nell’officina di un mio amico giocare in prima squadra è stato un caso” .
In effetti no, non sarà un caso.
Gaetano Scirea è l’unico giocatore uscito dal vivaio atalantino a esser diventato campione del mondo.
Gaetano Scirea nato a Cernusco sul Naviglio il 25 maggio 1953 e morto a Babsk il 3 settembre 1989, 70 presenze e 2 gol con l’Atalanta.