Franco Nodari
E’ uno degli eroi della Coppa Italia, anche il 2 giugno 1963 a San Siro indossava il SUO numero tre, anche se non esistevano ancora i numeri fissi nel suo caso praticamente lo era.
Bergamasco purosangue di Vertova, cresce nelle giovanili atalantine ed esordisce in prima squadra il 27 ottobre 1957 in una brutta sconfitta a San Siro contro il Milan, la squadra è falcidiata da infortuni e influenza e in campo scende quasi la Primavera, per Oberti, Polese, Trapletti e appunto un diciottenne Nodari è la prima e unica presenza stagionale:
Devono giocare altri giovanissimi come Cometti in porta e Gentili davanti, in pratica i titolari presenti sono esattamente tre, il Milan ne approfitta e ce ne fa cinque (noi retrocederemo ma al ritorno batteremo comunque i rossoneri).
“Ciccio” Nodari gioca due partite nel successivo campionato di Serie B, alla seconda e terza giornata contro Reggiana e Como, vinciamo la prima e pareggiamo la seconda, d’altra parte siamo anche abbastanza fuori categoria.
Noi torniamo in Serie A ma Nodari rimane in rosa nelle due successive stagioni senza giocare una singola partita, forse anche a causa di guai fisici finché, a ventidue anni, viene mandato in prestito al Chieti in Serie C, è la stagione 61/62.
In Abruzzo Ciccio gioca da titolare sommando trentatre presenze e contribuendo alla salvezza del Chieti.
Torna a Bergamo nella stagione 62/63, gioca solo nove partite, quattro nella Coppa delle Alpi (torneo post campionato) tre in campionato e due in Coppa Italia ma sono semifinale e finale, non è poco.
Dalla stagione successiva 63/64 Nodari diventa titolare indiscusso formando con l’altro bergamasco Pesenti una coppia di terzini difficilmente superabile, l’inizio della formazione rimane per anni nella memoria degli atalantini, Pizzaballa Pesenti Nodari, tre bergamaschi ad altissimo rendimento.
I tre vengono pure convocati nella Nazionale Olimpica che qualche mese dopo avrebbe dovuto partecipare ai giochi di Tokio 1964, (poi verrà esclusa in quanto non formata da giocatori dilettanti).
Nodari assomma due presenze, una di queste è proprio a Bergamo contro la Turchia, finisce 7-1 e gli atalantini sono addirittura quattro con Domenghini che segna pure.
Tutte le cose belle finiscono e purtroppo dopo quattro stagioni nelle quali Nodari contribuisce alla salvezza alla quinta, stagione 68/69, arriviamo ultimi, non casualmente le sue presenze sono però solo sedici su trenta.
Nodari rimane ancora nella stagione 69/70, un orribile campionato di Serie B dove torniamo (e anche Ciccio torna) a giocare dopo dieci anni esatti, curiosamente anche le sue presenze sono uguali a quelle di dieci anni prima, ancora due e una in Coppa Italia.
Nodari gioca nell’onorevole pareggio di settembre in Coppa Italia contro la Juventus, poi nella prima di campionato a Foggia e termina la sua carriera nerazzurra nel pareggio del 30 novembre 1969 a Cesena, uno squallido 0-0 che ben rappresenta la stagione.
Nell’estate del 1970 la società deve necessariamente rifare tutto, rimangono in due, Maggioni e Sacco, della stagione precedente (rimangono proprio in due in tutta la rosa probabilmente un record) e Nodari viene ceduto al Taranto (in Serie B come noi) insieme a Pelagalli.
In Puglia Nodari gioca ventitre partite poi va al Savoia in Serie C e termina la carriera nel 1973 al Casale in Serie D.
Gioca solo nove partite nella stagione 62/63 ma due di esse sono semifinale e finale di Coppa Italia, Nodari è uno dei nostri eroi di San Siro, grazie di tutto Franco “Ciccio” Nodari.
Franco Nodari nato a Vertova il 13 gennaio 1939 e morto a Vertova il 13 febbraio 2015, 191 presenze con l’Atalanta.