Atalanta-Roma 2-1
Doni 37′
Zampagna 44′
Stadio Azzurri d’Italia
22 aprile 2007
33a Serie A 06/07
Rovesciata marchio di fabbrica.
Quando mancano sei giornate al termine del campionato arriva a Bergamo la Roma seconda in classifica (anche se la capolista Inter è lontana tredici punti) mentre noi navighiamo nell’ormai consueto tranquillo centro classifica.
È ancora la stagione caratterizzata dalle spettacolari rimonte e da numerosi gol altrettanto spettacolari.
È l’ultima partita stagionale di Doni per il quale è già stato programmato l’intervento chirurgico per un’ernia, ma è anche l’esordio casalingo di Vieri appena rientrato dopo un lungo infortunio la giornata precedente a Empoli.
È una giornata abbastanza calda di fine aprile ma si contano meno di quindicimila spettatori, è stata vietata la trasferta ai romanisti e ciò nonostante è stato imposto un assurdo divieto di circolazione anche ai residenti in tutta l’area dello stadio dalle dodici alle diciassette e trenta, evidentemente nulla può accadere e nulla accade ma siamo pochi mesi dopo la morte dell’ispettore Raciti e si vede.
La Roma è senza diversi titolari, squalificati o riservati per il successivo derby con la Lazio, ma è sempre la seconda forza del campionato, la manovra è comunque spettacolare e bella a vedersi ma solo Vucinic si rende pericoloso in due occasioni con Calderoni bravo a opporsi.
Saranno le uniche due occasioni giallorosse del primo tempo perché poi iniziamo a prendere confidenza e anzi nel giro di sette minuti a fine primo tempo spariamo un uno due micidiale: Ferreira Pinto mette da destra un bellissimo cross a girare e a centro area arriva il consueto inserimento di Doni che di testa infila da pochi passi il proprio omonimo brasiliano portiere romanista.
È il tredicesimo gol per Cristiano che per l’occasione indossa anche la fascia da capitano assegnatagli dal gruppo a causa dell’assenza di capitan Bernardini e del vice capitano Bellini.
Passano sette minuti e arriva il secondo gol, uno dei tanti capolavori stagionali, un gol inventato di sana pianta da Zampagna.
Il bomber ternano è servito in area spostato sulla destra, spalle alla porta, con il difensore che lo pressa da dietro e, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, si alza leggermente la sfera con il destro colpendo poi attorcigliandosi su se stesso sempre con il destro inventando una traiettoria che va docilmente a spegnersi sotto l’incrocio opposto di un esterrefatto Doni (il portiere).
Altro festeggiamento con maglia sventolata e altra ammonizione così com’era successo pochi minuti prima a Doni (l’atalantino).
A inizio secondo tempo invece della reazione romanista c’è una colossale occasione per andare sul tre a zero ma Ariatti servito da Donati a pochi metri dal portiere svirgola mandando incredibilmente fuori il piattone; a questo punto esce Zampagna ed entra Christian Vieri per l’ultima mezz’ora e subito si fa notare avvitandosi in area e impegnando il portiere.
Paradossalmente sul rinvio dallo stesso portiere brasiliano ci facciamo cogliere sbilanciati e gli ospiti sono bravi ad approfittarne con Vucinic che arriva davanti a Calderoni e appoggia a Perrotta che deve solo mettere nella rete sguarnita accorciando le distanze.
Nell’ultima mezz’ora gli ospiti tengono molto palla ma non riescono a creare nessuna nitida occasione e, nel corso del penultimo dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro Rosetti, il difensore Ferrari falcia a metà campo Ariatti lanciato in contropiede e si prende un rosso diretto che chiude in pratica la partita.
Nel frattempo l’Inter vincendo a Siena conquista matematicamente lo scudetto con sei giornate d’anticipo ma questo interessa poco (anzi nulla), noi festeggiamo la salvezza ormai in pratica conquistata e l’ennesima bella partita di un campionato che ci ha riservato molte soddisfazioni.
Doni ha festeggiato la propria ultima partita stagionale prima dell’intervento con l’ennesimo gol e Zampagna ha regalato l’ennesima perla, l’incredibile collezione stagionale di gol spettacolari aumenta ancora.