Atalanta-Pescara 2-0
Festa 6′
Scala 82′
Stadio Comunale
9 aprile 1978
26a Serie A 77/78
Seconda e ultima vittoria casalinga, il gioco non è il massimo, segna subito Festa con un bel tiro al volo anche perchè tutta la difesa pescarese rimane immobile, portiere compreso.
Forse pensiamo di averla già vinta ma praticamente ci fermiamo, rischiamo in tre occasioni, nella prima arriva l’attaccante in ritardo, nella seconda salva Pizzaballa, nella terza salva sulla linea in extremis Mastropasqua.
Nel secondo tempo rischiamo ancora, perdiamo tempo facendo “melina” cioè passando e ripassando la palla al portiere che ovviamente può ancora prenderla con le mani.
Il secondo gol comunque arriva, prima per una papera del portiere ospite (ma viene annullato per fuorigioco di Tavola) poi arriva davvero a otto minuti dal termine con un bel tiro al volo di Scala su una palla alzata a campanile.
Esultanza rabbiosa di Tavola verso il pubblico che contesta, si peggiora la situazione, giocatori contro pubblico, in tutto questo portiamo a casa la vittoria decisiva per la salvezza.
In un campionato che tutti ricordano come positivo (e lo fu in effetti) il pubblico visto il pessimo rendimento interno (due vittorie in quindici partite) più volte fischia e insulta pure.
Per pubblico si intende quello della coperta e della gradinata (gli “intenditori” appunto) fortunatamente l’incitamento della Nord non manca mai.
Il Pescara ormai retrocesso è allenato dal bergamasco (ed ex nostro giocatore e allenatore) Cadè che aveva portato in Serie A gli abruzzesi per la prima volta l’anno prima negli spareggi con noi e Cagliari, la Nord infierisce con uno striscione “addio merde” e con il classico coro.