Atalanta-Pavia 2-1
Campo di Via Maglio del Lotto
29 novembre 1914
4a Promozione Lombarda 14/15 Girone B
Il marcatore ignoto e la doppietta.
Siamo ancora bianconeri e, sette anni dopo la fondazione dell’Atalanta Società Bergamasca di Ginnastica e Sport Atletici (questa la denominazione completa) veniamo, finalmente, chiamati a disputare il campionato di Promozione, la seconda serie dell’epoca.
Dalla nascita nel 1913 la sezione calcistica atalantina aveva disputato solo amichevoli e una sconfitta di misura con l’Inter, uno storico 1-2 nel primo campo in via Maglio del Lotto, ci vale la partecipazione per la stagione 1914/1915 alla seconda serie, non esistendo criteri precisi di ammissione se non l’invito.
Prima giornata, primo gol realizzato e quindi primo marcatore da celebrare…invece no, oltre a non rendere famoso il proprio autore, detto gol ha anche il difetto di non evitare il 2-1 subito in casa dell’Enotria Goliardo, squadra milanese.
Dopo tre sconfitte iniziali finalmente alla terza partita in casa con il Pavia, che poi vincerà il girone, Lazzaroni realizza quelli che possono esser considerati i primi gol ufficiali della storia atalantina, due reti in mezzo alla nebbia che ci regalano i primi due punti alla presenza di ben seicento spettatori.
I primi punti arrivano grazie ad un’ottima prestazione del collettivo giacché il giorno dopo la stampa locale ha difficoltà a individuare il migliore il campo: per dirla tutta la stampa locale ha difficoltà a indicare ad esempio chi ha segnato, forse non considerato particolarmente importante, riuscendo però a rilevare la prodezza del portiere Covezzi che salva la vittoria parando un rigore.
Questa vittoria porta fiducia e la squadra termina il girone iniziale al secondo posto dietro il Pavia stesso.
Il piazzamento ci permette di disputare il girone finale a sei squadre che è vinto ancora dal Pavia, noi ci piazziamo al quarto posto; domenica ventitre maggio siamo ospiti del Varese per la penultima giornata e, alla dura sconfitta per 4-0, segue il giorno dopo una notizia ben più drammatica: l’Italia entra nel conflitto mondiale ormai iniziato da quasi un anno e l’ultima giornata nella quale dovremmo ospitare la Pro Lissone non è più disputata.
Eh sì, tra marcatori anonimi e doppiette c’è anche la guerra che nel frattempo in Europa era cominciata, quasi come un terribile campionato, a fine agosto e fa veramente effetto trovare nella stessa pagina dove si riporta la breve cronaca atalantina, il titolo “Situazione invariata a Ovest” in sostanza un’anticipazione del romanzo di Remarque.
Anche durante la guerra comunque il calcio non scompare con partite al fronte nei momenti di riposo e, nell’esercito inglese, con esempi di Pals Battalions (cioè battaglioni formati da amici o comunque da abitanti di una stessa città o anche da lavoratori di una medesima professione) di calciatori professionisti, i più noti quelli formati dai giocatori del Clapton (ora Leyton) Orient e degli scozzesi degli Heart of Middlothian.
La partita più nota della Grande Guerra è comunque sicuramente quella tra soldati inglesi e tedeschi sul fronte francese durante la tregua natalizia instauratasi spontaneamente tra i combattenti, il tutto circa un mese dopo l’Atalanta-Pavia qui raccontato, gli intrecci della storia sono davvero strani.
Per rivedere l’Atalanta si dovrà attendere il 1919 che porterà grandi novità a cominciare dal nuovo “Stadium” alla Clementina su un terreno donato da Betty Ambiveri nobildonna bergamasca che avrà parte attiva nella Resistenza bergamasca negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, la storia atalantina da un conflitto all’altro comincia a intrecciarsi alle vicende bergamasche e italiane.