Atalanta-Italia 2-8 (prima parte)

Foto di gruppo prima della partita, in piedi da sinistra: un dirigente, Combi, il Commissario Unico Pozzo, l’arbitro Lupini, Barbieri, Rosetta, Ferrari, Casati, Baloncieri, Lodi, Cornolti II, Buschi, Panzeri, Ceresoli, Ferraris IV, Volta, Pitto, Nebbia, Perduca, Caligaris, il massaggiatore Sala accosciati da sinistra: Costantino, Meazza, Orsi, Magnozzi, Cornolti III, Varasi

20 febbraio 1930 Partita amichevole

Torna la Nazionale a Bergamo, sono passati tre anni dalla prima volta, è il 20 febbraio 1930 e l’Italia sta preparando l’amichevole del 2 marzo con la Germania a Francoforte.
Sono cambiate un pò di cose, l’allenatore della Nazionale per cominciare, a Rangone è succeduto Vittorio Pozzo che porterà l’Italia a due titoli mondiali nel giro di otto anni.
Noi siamo ancora in Serie B, arriveremo a metà classifica ma la nostra difesa è largamente la migliore del campionato, alla fine prenderemo solo 26 gol in 34 partite e al C.U. Pozzo pare un ottimo collaudo per l’attacco azzurro.
Domenica 16 febbraio abbiamo pareggiato a Verona (non una cosa strana, finiremo con 15 pareggi su 34 partite) ma 2-2 (molto inconsueto subire due gol), nel treno del ritorno il giornalista de l’Eco Pardini (praticamente il Corbani dell’epoca) incontra Bruno Roghi la prima firma della Gazzetta famoso giornalista a livello nazionale.
Parlano della Nazionale e Roghi confida a Pardini che Pozzo ha una mezza idea di venire a Bergamo per una partita di allenamento, Pardini ci crede fino a un certo punto e non lo scrive su l’Eco.
Nessuno sa qualcosa finché il 18 febbraio arriva un telegramma nella sede atalantina, “Confermo allenamento nazionale costì giovedì 20 Stop Pozzo”.
Telegramma secco ma è sufficiente, il giorno dopo la stampa bergamasca dà la notizia, stavolta manca solo un giorno e non c’è il tempo di fare preparativi come l’altra volta.
Cambiano molte cose rispetto a tre anni prima, la Nazionale arriva in pulman da Milano sulla nuova autostrada (non in treno come nel 1927) e viene ricevuta dal Segretario Federale alla Casa del Fascio (nel palazzo che ora ospita il Provveditorato agli Studi), solito discorsetto e poi si va allo stadio che nel frattempo non è più alla Clementina ma dov’è tuttora, è il Brumana inaugurato da un anno e mezzo.
La capienza è molto maggiore naturalmente, a mezzogiorno si aprono le porte e il Brumana si riempie subito, anche stavolta permessi speciali per i dipendenti di fabbriche e uffici, gli studenti sono stati fatti uscire mezzora prima.
I biglietti hanno prezzi popolari, Tribuna Coperta otto lire, Gradinata cinque lire, altri settori ancora non esistono, gli iscritti al Dopolavoro pagano tre lire.
Tribune e parterre sono strapieni, anche stavolta non mancano i ragazzi sugli alberi circostanti che allora come ora non mancano vicino allo stadio.
Arbitro è il bergamasco Lupini, il primo concittadino ad arbitrare a livello di Serie A, è tutto pronto, Pozzo raccomanda alla super difesa atalantina di andarci comunque piano negli interventi e questo avrà il proprio peso.