Atalanta-Chievo 3-2
Stadio Azzurri d’Italia
29 gennaio 1995
20a Serie B 94/95
Il bomber è tornato, sette punti in sette giorni.
É una domenica tragica per il calcio italiano, a Genova un ragazzo genoano, Vincenzo Spagnolo, è ucciso prima di Genoa-Milan da un ragazzo milanista, Simone Barbaglia, partita sospesa a forza dalla Nord rossoblù quando la notizia si diffonde.
Noi siamo in Serie B, sono tornati Bonacina e Fortunato e in panchina il Mondo per provare a tornare subito su ma siamo stati falcidiati da un numero inverosimile d’infortuni e al termine del girone d’andata siamo molto più vicini alla coda che alla testa.
La classifica ci ha visto anche al quartultimo posto che a fine campionato equivarrebbe alla Serie C, ma da inizio 1995 qualcosa è cambiato e sta per cominciare la rimonta più incredibile della storia atalantina degli ultimi decenni.
Anche Ganz fa ovviamente parte del battaglione infortunati anzi, ne è probabilmente il capostipite, dopo il grave infortunio al ginocchio a marzo nella partita di Foggia il bomber friulano era tornato in campo a ottobre segnando subito nel 3-0 al Pescara ma dopo sole tre partite aveva dovuto rifermarsi, il ginocchio operato non era a posto e faceva male, altro intervento di pulizia e altri tre mesi di stop.
Ora il bomber è tornato finalmente guarito e rientra proprio nella prima partita del girone di ritorno, ospitiamo il Chievo al suo primo anno nei professionisti e l’occasione è ghiotta per fare sette punti in una settimana contando il pareggio nell’ultima di andata a Salerno e la prima vittoria esterna nel recupero infrasettimanale a Palermo.
La giornata è fredda ma c’è un bel sole, siamo in quindicimila a spingere la squadra verso una rimonta che pare impossibile, in effetti sta per cominciare un’incredibile serie di vittorie consecutive che ci porteranno in zona promozione nel giro di due mesi.
Il primo tempo con i clivensi è in realtà abbastanza anonimo, Ganz al rientro non è sufficientemente appoggiato dai giovani Locatelli, Morfeo e Pisani e la rude difesa veronese, che schiera tra gli altri l’allenatore Maran, non ha grandi difficoltà ad aver la meglio.
La ripresa ricomincia in modo ancora peggiore, perde palla il povero Salvatori (recentemente scomparso) a metà campo e Cossato (che anni dopo farà anche una comparsata in maglia nerazzurra) è messo in porta dal compagno per il vantaggio gialloblù; subito Mondonico toglie Locatelli e mette Saurini vicino a Ganz, si forma la coppia che ci trascinerà in Serie A, è un cambio che… cambia la partita e probabilmente tutta la stagione.
Passano solo otto minuti e arriva il pari, lancio da metà campo di Pavan e Ganz s’infila tra due difensori battendo il portiere in uscita sotto la Nord festante.
Altri dieci minuti e il sorpasso è compiuto, protagonista ancora il friulano questa volta nei panni dell’assist man, Ganz parte sulla sinistra lanciato da Scapolo e mette in mezzo per Saurini che segna con un tiro di contro balzo pure un po’ sporco ma efficace sul primo palo.
La reazione degli ospiti c’è ed è abbastanza veemente ma il pareggio arriva in modo assurdo, su un cross dalla destra Ferron esce e allontana di pugno dalla parte opposta, dove il veronese Gentilini provando a rimettere il pallone in mezzo trova una traiettoria impossibile che s’infila tra portiere, traversa e palo per un beffardo 2-2.
Mancano solo otto minuti ed è tutto da rifare ma dopo soli quattro minuti ecco l’apoteosi, è Morfeo alla sua prima partita da titolare a lanciare di punta Ganz in un mezzo contropiede.
Il friulano parte da trequarti campo con un difensore attaccato alle costole, si porta avanti la palla con la testa e, arrivato davanti al portiere, lo supera con un tocco felpato proseguendo poi la corsa per andare a esultare sotto il “corner” della Nord beccandosi anche un giallo per essersi tolto la maglia.
Mancano solo quattro minuti ma in contropiede facciamo in tempo a sprecare due palle per il 4-2, anche se in pieno recupero è Ferron a salvare i tre punti con una grande parata su tiro di Moretto.
Finisce la partita e questa volta Ganz può senza problemi andare a lanciare la maglia nello stesso settore della Nord di pochi minuti prima, l’euforia è totale, la rincorsa è cominciata, è solo la prima delle sei vittorie consecutive che ci porteranno poi a poterci giocare la Serie A all’ultima giornata con la Salernitana.