Abbonamenti, la storia (Quinta parte) gli anni 80

Anni ottanta, cambia il decennio ma non cambia l’abbonamento, sempre uguale ai precedenti, varia il colore ma spesso stiamo su un bell’azzurrino.
Un’altra cosa cambia però, a fine campionato retrocediamo per la seconda volta nella nostra storia in Serie C però stavolta non ci ripescano come negli anni trenta e per la prima volta disputeremo la terza serie.

Sul retro vediamo ancora la pubblicità della ditta della famiglia Bortolotti, in questo caso l’abbonato si è visto tutte le partite della non del tutto trionfale stagione 80/81.

Nei tre anni successivi l’abbonamento rimane uguale, si cambia per la stagione 83/84, cambia il logo, compare pure una bella scritta “Atalanta” in nerazzurro.

Anche il retro cambia, nel frattempo sono comparsi gli sponsor sulle maglie, noi abbiamo Sit-In e ovviamente il marchio Radici compare sull’abbonamento.
Il cambiamento della tessera porta fortuna, vinciamo il campionato e torniamo dopo cinque anni in Serie A (l’abbonato ovviamente non se ne è persa una).
.

Per altri due anni si prosegue con lo stesso tipo di tessera con la maschera che all’entrata buca il numerino (come è finora sempre stato) nella stagione 86/87 si introduce il blocchetto con i foglietti da staccare, uno per partita.
.

Sempre Sit-In sul retro ma a colori, tutto molto bello ma stavolta il cambiamento non porta fortuna anzi, porta proprio sfiga, finiamo in Serie B con il record di pali e infortuni.
.

per terminare in bellezza comunque vediamo che nella stagione successiva anche il blocchetto ha sostituito il rosso con il grigio e l’effetto complessivo nerazzurro torna a portare bene, torniamo pure noi in Serie A e arriviamo in semifinale di Coppa delle Coppe (anche se qui l’abbonamento non c’entra).