Atalanta-Genoa 1-0
Caccia 86′
Stadio Azzurri d’Italia
26 novembre 1999
14a Serie B 99/00
Cacciagol sempre decisivo.
Il bomber dell’Atalanta del Vava è lui, Nicola Caccia, non particolarmente amato dal pubblico un po’ per l’atteggiamento in campo apparentemente indolente e un po’, assurdamente, per le sue origini meridionali.
In campo però Nicolino ha il 40 % (non di gradimento ma ne fa quaranta in cento partite di campionato tra Serie A e Serie B) ed è lui che finalizza il lavoro dei ragazzi del Vava innescato anche dalle giocate di un Doni che spostato sulla sinistra comincia a far sentire il proprio peso.
Nell’anticipo del venerdì sera della tredicesima giornata arriva a Bergamo il Genoa, squadra di medio-bassa classifica.
Mentre noi navighiamo fin dall’inizio nelle primissime posizioni, anche se dopo le prime quattro vittorie consecutive abbiamo leggermente rallentato la marcia soprattutto delle partite esterne perché in casa le abbiamo finora vinte tutte e Caccia ha sempre colpito a parte la partita con il Napoli decisa dal gran gol di Doni su assist comunque del napoletano.
Contro i rossoblù Doni non c’è e, in una serata fredda e su un campo che non è un biliardo, la manovra atalantina ne risente, il Genoa è molto ben coperto e non si fa mai vedere davanti, il primo tempo è tutto in un tiro di Gallo dal limite salvato sulla linea da un difensore e in qualche tentativo isolato di Caccia mal supportato dall’ex Nappi troppo individualista.
La ripresa inizia senza cambiamenti, liguri tutti dietro schierati da Delio Rossi con un prudente 4-5-1, noi tutti avanti e nei primi dieci minuti è sempre Caccia ad andare vicinissimo al vantaggio prima con un bolide dal limite mandato in angolo da Soviero e poi con un pallonetto che scavalca il portiere in uscita, ma esce di pochissimo.
Sembra l’inizio di un assedio ma la partita rimane per una mezz’ora abbastanza bloccata, i rossoblù rinunciano a giocare chiudendo tutti gli spazi all’Atalanta che senza saltatori in area è obbligata a tentare di creare qualcosa giocando palla a terra dove anche il terreno, come già detto, non aiuta particolarmente.
Verso la mezz’ora paradossalmente è il Genoa ad andare vicinissimo al vantaggio con un tiro dal limite di Greco che si stampa sul palo interno di Fontana tornando fortunatamente in campo, grande spavento e l’atmosfera diventa, se possibile, ancora più gelida.
Quando mancano, però, cinque minuti al termine arriva la magia: Nippo Nappi si libera sulla sinistra e centra, Caccia con un grande movimento anticipa il proprio marcatore e incorna per il sospirato vantaggio, il bomber festeggia andando ad abbracciare l’autore dell’assist che ha fatto indirettamente valere la legge dell’ex.
Non c’è più tempo per gli ospiti per tentare di riequilibrare la situazione e con i tre punti ci portiamo temporaneamente in testa alla classifica agganciando il Brescia di Sonetti che è in tribuna a osservare i diretti rivali, a fine campionato saremo promossi entrambi.