Lecco-Atalanta 0-0

Lecco
Stadio Rigamonti
6 novembre 1966
7a Serie A 66/67

Pareggiamo a reti bianche con il Lecco sotto l’acqua e davanti a moltissimi atalantini arrivati in riva al lago.
A parte i colori sociali molto simili ai nostri i lacustri presentano tre futuri atalantini, Meraviglia in porta, Incerti davanti e Piccioli in panchina (da noi sarà vice allenatore e poi seguirà le giovanili).

Il terreno è molto pesante, è piovuto molto (a Firenze l’Arno è straripato) in tutta Italia e sul lago di acqua ce n’è tanta, il terreno di gioco era protetto dai teloni ma pozzanghere ce ne sono molte.
Si gioca lo stesso, il Lecco deve tentare di vincere ma già segnare per loro è un’impresa, sono ultimi e ultimi rimarranno, sono all’ultima presenza in Serie A, da allora non abbiamo più incontrato i blucelesti in gare ufficiali in riva al lago.

Nel primo tempo rischiamo due volte quando l’esperto Angelillo, ex bomber dell’Inter e non solo, impegna severamente Cometti.
Nella ripresa il Lecco cambia le maglie bagnate, cosa comunissima che avviene anche oggi sicuramente, ma le mute sono diverse, nel primo tempo aveva maglia bianco sporco con banda trasversale bluazzurra, nella ripresa bianco latte con scudettino con i colori sociali.

L’evento più importante del secondo tempo è il gol annullato a Savoldi che riprende una respinta corta di Meraviglia dopo una punizione dal limite di Nova; l’arbitro vede un fuorigioco precedente non si capisce se di Savoldi stesso o di Danova (all’epoca è punibile anche il fuorigioco di un giocatore che non partecipa per nulla all’azione).
Dopo tre minuti l’arbitro, forse non convinto del tutto dall’annullamento, nega un rigore al Lecco.
Nell’assalto finale protagonista Cometti che prima deve uscire fuori area con i piedi per anticipare un avversario, arriva quasi a trequarti campo e poi, preso dal panico (i portieri i piedi li usano solo per rinviare al’epoca), tira fortissimo in fallo laterale stendendo un poliziotto che era ai bordi del terreno di gioco.
Ancora Cometti in una mischia paurosa nel fango dell’area atalantina prende, perde e riprende il pallone, finisce senza gol e rimaniamo imbattuti fuori casa.