1988/1989: da Belanov a Evair
Siamo tornati in Serie A e la prima idea è di andare a prendere addirittura l’ex pallone d’oro Belanov, l’impresa però da difficile diventa impossibile.
L’Atalanta si muove con tutti gli appoggi e contatti possibili, prima va in Liechtenstein dove c’è una società d’affari sovietica, la Dorna, (siamo nel 1988 ancora tutto il mondo comunista è in piedi), lì si apprende che il tesseramento di Belanov, giocatore della Dinamo Kiev, è in mano al colonnello Lobanovski allenatore e praticamente presidente della squadra ora ucraina ma anche allenatore della nazionale sovietica, insomma comanda lui.
La trattativa si prolunga per settimane con alti e bassi, ma si interrompe definitivamente quando la Juventus vuole e prende il centrocampista Zavarov (grazie anche e soprattutto ai contatti Agnelli-Fiat) e a quel punto Lobanovski chiude bottega, mandare in occidente un giocatore è pure troppo per lui.
Nel frattempo il mercato “normale” era stato comunque frenetico, in uscita ci lasciano in tanti, Gentile lascia il calcio giocato, Bonetti torna alla Juventus per fine prestito a va al Bologna, Osti al Piacenza, Boldini (anche se non aveva mai giocato nella precedente stagione era ancora in organico) va alla Nuova Pistoiese a terminare la carriera.
Icardi va alla Lazio (ben pagato) nell’affare arriva il pari ruolo Esposito, lottatore del centrocampo, Cantarutti va al Brescia in Serie B (giocherà solo 4 partite peraltro con 2 gol prima di chiudere la carriera in Serie C al Vicenza), Giampaolo Rossi lascia l’Atalanta dopo sette stagioni, va al Monza con Consonni, Malizia all’Orceana, Bortoluzzi al Vicenza e Caverzan al Palazzolo.
Terminata (in attesa del mercato di ottobre) la lunga lista delle uscite in entrata arriva un altro svedese, Robert Prytz, arriva dai tedeschi del Bayer Uerdingen ma è un giramondo, acquisto di peso il coriaceo marcatore Renzo Contratto dalla Fiorentina, dalla Sambenedettese il giovane portiere Ferron segnalato dal preparatore bergamasco dei portieri marchigiani Persico.
Ferron si era messo in evidenza l’anno prima nell’assurdo 4-1 con la Samb quando poteva prenderne una ventina (ma realmente), viene preso per fare il secondo a Piotti ma si prenderà praticamente subito la titolarità.
Dall’Empoli torna Pasciullo per fine prestito, lo accompagna lo stopper bergamasco Vertova (però è di Treviglio), dal Messina il giovane centrocampista De Patre (proprio quello che all’ultima giornata aveva costretto Stromberg a immolarsi per salvare la promozione).
E’ anche l’anno dell’acquisto di un dodicenne Morfeo dall’Abruzzo, viene segnalato dal neo responsabile del settore giovanile, Mosconi, Randazzo e Previtali portano a Bergamo tutta la famiglia anche perchè fino ai quattordici anni il cartellino firmato ha valore solo annuale.
La perla finale però è l’attaccante, dopo Belanov ci siamo fiondati sul mercato brasiliano, il nostro ex attaccante Clerici segnala l’attaccante del Guaranì Evair, 23 anni, già qualche presenza nella nazionale brasiliana, la trattativa è lunga e complessa non tanto con la società ma con una serie di procuratori che cercano di intromettersi per ricavare una percentuale.
Per l’Atalanta ci sono Previtali e Randazzo, Clerici mette alla porta (fisicamente proprio) anche bruscamente la massa dei procuratori e finalmente si chiude, scende Evair dalla propria camera a firmare, il ragazzo lo abbiamo conosciuto, mai particolarmente sorridente.
Evair parte con Previtali e Randazzo, il giorno dopo sotto la sede in Viale Giulio Cesare siamo in tanti ad accoglierlo sotto il sole.
Si inizia a giocare una lunga Coppa Italia, il campionato inizierà solo a ottobre perchè sono in corso le Olimpiadi di Seul, passiamo i vari turni, l’inizio di campionato è così così, al mercato di ottobre Garlini, che pure ha segnato il gol del pareggio a Torino alla terza giornata viene ceduto all’Ancona in Serie B, anche Incocciati va al Pisa, noi giochiamo con una punta sola cioè Evair, dal Piacenza torna Madonna dopo cinque anni e con lui l’attaccante forte fisicamente Serioli come vice Evair.
Nonostante l’infortunio di Vertova che tornerà solo per le ultime tre partite di campionato (sostituito dall’ottima Barcella) faremo molto bene arrivando sesti e qualificandoci quindi per la Coppa Uefa per la prima volta nella nostra storia.