1964/1965 (2a parte): Battaglia persa
Come abbiamo visto Nielsen viene ceduto per motivi disciplinari, va al Morton, squadra scozzese, se ne va anche l’altro danese, Christensen, alla Lazio in cambio del centrocampista Landoni.
Landoni rimarrà solo per questa stagione, centrocampista molto mobile ma poco tecnico, andrà poi al Palermo e ne diverrà una bandiera.
Torna al Catania l’attaccante Calvanese, viene in qualche modo sostituito dal prestito dalla Juventus del brasiliano Battaglia che due anni prima avevamo cercato di prendere.
Sarà una totale delusione, sei partite zero gol e due espulsioni per fallo di reazione, un record.
Alla seconda espulsione Tentorio non ci vede più e lo mette fuori rosa.
Lascia il calcio giocato Titta Rota iniziando la carriera di allenatore nelle giovanili, una dozzina di anni dopo siederà sulla panchina della prima squadra riportandoci in Serie A.
Il terzino viene idealmente sostituito dall’acquisto dalla Solbiatese del giovane Anquilletti, il ventunenne difensore nonostante il salto dalla Serie D alla massima serie gioca molte partite diventando poi titolare fisso l’anno successivo.
Rimarrà solo due stagioni poi diverrà una bandiera del Milan fine alla metà degli anni settanta.
In tutto questo viene nominato anche il nuovo presidente, è il Commendator Vicentini, presidente della Magrini e vicepresidente del Panathlon di Bergamo, Tentorio è vicepresidente (ma come al solito è quello che praticamente comanda) dopo tanti anni non fa più parte della società l’avvocato Mayer.
Ci salveremo praticamente solo grazie alla difesa bergamasca (Pizzaballa, Pesenti, Nodari e Gardoni) che sarà la quarta del campionato, l’attacco sarà il peggiore, il bomber per così dire sarà Petroni con sette gol, ne faremo in tutto diciannove.