1961/1962: l’uovo di Colombo
Il nostro leader difensivo, Gustavsson, decide di tornare in Svezia dopo cinque ottime stagioni, è finora l’unico atalantino ad aver giocato una finale mondiale mentre indossava la nostra maglia.
Per sostituirlo arriva dalla Juventus Colombo, in effetti è un centrocampista, un mediano, ma a Bergamo giocando stopper con dietro un libero spazzatutto come Gardoni si completa perfettamente.
Gardoni non fa complimenti e copre perfettamente uno stopper come Colombo che invece ha caratteristiche tecniche e sa anche impostare il gioco, il suo passato da centrocampista lo aiuta.
Colombo rimarrà cinque anni in nerazzurro prima di chiudere la carriera a Verona, rimasto poi a vivere a Bergamo è purtroppo recentemente scomparso.
Sempre nel reparto difensivo c’è il ritorno da Bologna di Titta Rota dopo otto anni, giocherà ancora tre stagioni (vincendo pure la Coppa Italia) prima di iniziare la carriera di allenatore.
Tentorio decide di lasciare ancora la conduzione della squadra, torna in prima persona il presidente Turani affiancato da un “Comitato di Reggenza” composto da Cassera, Giavazzi, Leidi, Mondino, Pastorino e da due avvocati, Graff e Mayer.
Quattro di questi, Mayer, Graff, Mondino e Pastorino, formano un ristretto “Comitato Tecnico” che in pratica deve dirigere la squadra e fare il mercato, ci sarebbe anche un giovane Previtali che sta però scontando una squalifica e quindi affianca non ufficialmente gli altri.
Perso uno scandinavo se ne cercano altri, ci si rivolge ai nostri grande ex, Hansen e Soerensen, per avere dritte, il primo consiglia un mediano del K.B. Copenaghen, Flemming Nielsen, il secondo un centrocampista poco tecnico ma molto fisico, Christensen dall’Odense.
Arrivano entrambi, Nielsen un pò più costoso di Christensen (ma in effetti più forte) rimarranno entrambi tre stagioni offrendo un buon contributo.
Una cessione importante è quella di Longoni alla Lazio in Serie B, chiuderà anni dopo la carriera al Lecco, cioè a casa propria.
Lasciano l’Atalanta anche Cattozzo (che si ritira) e Gasperi che torna al Bologna per fine prestito, per lo stesso motivo Pelagalli torna al Milan; chiudono la carriera pure il portiere Boccardi e lo sfortunato terzino Griffith dopo il gravissimo incidente dell’anno prima.
Un cambio radicale avviene anche nel settore giovanile o meglio, viene proprio creato il settore giovanile come intendiamo oggi e affidato al Dottor Brolis che già faceva la stessa cosa in piccolo al Verdello.
Non che fino a questo momento ovviamente non esistesse un settore giovanile ma era gestito e curato da Ciatto (per tutti “papà Ciatto”) un vero e proprio scopritore di talenti che però lo faceva per passione con grande competenza e impegno.
Però è ormai il momento di avere un settore giovanile organizzato e gestito in modo più completo e diverso, i risultati si vedranno anche se l’opera di “papà” Ciatto è da ricordare come estremamente meritevole ed efficace.
L’inizio di campionato è scioccante, ne prendiamo sei a San Siro dall’Inter ma poi ingraniamo e alla quinta giornata siamo in testa proprio insieme a loro.
La squadra gioca in modo efficace e anche in modo più piacevole, nel mercato novembrino viene ulteriormente rafforzata, dalla Roma arriva l’attaccante brasiliano Da Costa che esordisce a Bergamo a inizio dicembre proprio contro la sua ex squadra.
Finiremo con un sesto posto ottimo, il grande Maschio verrà convocato in nazionale come oriundo, paradossalmente l’anno successivo lo venderemo ma vinceremo la Coppa Italia.