Atalanta-Juventus 3-0
Gaddoni 35′
Cominelli 46′
Tabanelli 82′
Stadio Brumana
6 aprile 1941
26a Serie A 40/41
Sesto posto tra le bombe.
L’Italia è disgraziatamente entrata nella seconda guerra mondiale da quasi un anno ma il campionato di calcio non si ferma, la stagione 1940/1941 è regolarmente iniziata, e noi partecipiamo per la seconda volta al massimo campionato con ben altri mezzi e ambizioni rispetto alla comparsata di tre anni prima.
Il miglior acquisto si rivelerà la piccola e guizzante ala Fabbri arrivato dal Forlì, ma soprattutto sono stati confermati i punti di forza del trionfale campionato cadetto dell’anno precedente, primi fra tutti il bomber Gaddoni e il giocatore simbolo della squadra, il centrocampista (con notevole propensione per il gol) Cominelli.
Gli investimenti fatti non sono stati vani, la squadra gioca un ottimo calcio e lotta senza alcun problema nella zona alta della classifica, a Bergamo sono già caduti il Bologna (che vincerà il campionato) e il Milano (cioè il Milan che nella versione fascista ha semplicemente comprato una vocale) battuto anche della gara di ritorno all’Arena.
Quando mancano ormai cinque giornate al termine, ospitiamo in un vero e proprio scontro diretto di alta
classifica la Juventus che ci precede di soli due punti con la possibilità quindi di compiere l’aggancio.
Si gioca sotto un vero e proprio diluvio che ha ridotto il terreno di gioco a un acquitrino, le due tribune non sono del tutto piene causa maltempo, anche se comunque c’è un bel pubblico e il sostegno ai nerazzurri non manca.
Nonostante le difficoltà ambientali si comincia a spron battuto, sono inizialmente i bianconeri a rendersi pericolosi con Gabetto ma subito saliamo in cattedra noi, il vero uragano di giornata è nerazzurro, tutta la squadra si muove con la precisione di un orologio svizzero e davanti sono soprattutto Fabbri, Cominelli e Gaddoni a creare scompiglio nella difesa ospite nonostante questa sia imperniata su due campioni del mondo in carica, i terzini Foni e Rava.
La partita è un monologo nerazzurro, andiamo vicini al gol con bordate da lontano dei soliti Gaddoni e Cominelli sulle quali è bravo il portiere bianconero Bodoira.
Verso la mezz’ora a seguito di una furente mischia in area juventina c’è l’ennesima prodezza del portiere ospite, sulla ribattuta Fabbri controlla ma è troppo vicino all’estremo difensore per segnare allora tocca a Gaddoni che infila da due passi, esultanza nerazzurra subito gelata dal fischio arbitrale che annulla per dubbio fuorigioco, proteste atalantine e solenne fischiata del pubblico, ma si rimane sul risultato a reti bianche.
Quando però mancano solo dieci minuti al termine del primo tempo finalmente la partita si sblocca a seguito di un tiro da lontano di Schiavi, Gaddoni lo devia di testa quel tanto necessario e questa volta nessuno può mettere in dubbio la regolarità del meritatissimo gol.
La reazione juventina non c’è e anzi siamo ancora noi ad andare vicinissimi al raddoppio, il primo tempo si chiude così con il minimo vantaggio ma sul piano del gioco è stato un vero e proprio dominio.
Chi pensa che la ripresa possa riservare brutte sorprese è subito rassicurato, dopo un minuto è ancora Cominelli a provarci da lontano, rimpallo su un difensore e lo stesso Cominelli si trova solo davanti al portiere tiro secco e nulla da fare per il pur bravo estremo difensore bianconero, 2-0 e partita quasi chiusa nonostante ci sia ancora tutto il secondo tempo da giocare.
A questo punto la Juventus prova a farsi vedere in avanti ma per i propri attaccanti Borel e Gabetto non è giornata mentre dalla parte opposta siamo ancora pericolosissimi noi: prima Tabanelli prende una clamorosa traversa e poi è ancora Cominelli a sbattere sul palo.
Quando mancano ormai solo otto minuti al termine, ancora Tabanelli stavolta segna con un tiro non forte ma preciso nell’angolo per un rotondo 3-0 che comincia a dare la giusta dimensione della differenza vista in campo tra le due squadre.
Finisce così in trionfo nerazzurro, la squadra si allinea per il saluto (purtroppo al tempo obbligatorio prima e dopo la partita salutare con il braccio alzato) e per ricevere i meritatissimi applausi da un pubblico che l’ha costantemente incitata.
Lo stesso pubblico non ha risparmiato ululati di derisione ai più titolati avversari specialmente ai nazionali Depetrini, Foni e Rava che hanno cercato senza successo di tenere a galla la barca bianconera affondata, è proprio il caso di dirlo vista la giornata, da tre gol, una traversa, un palo e un gol misteriosamente annullato.
Il popolo atalantino sfolla contento verso il centro, il giorno dopo la stampa magnifica giustamente l’impresa nerazzurra, anche se ovviamente tutta l’attenzione rimane sulla guerra in corso, proprio nello stesso giorno della disfatta juventina i tedeschi, per salvare l’esercito italiano da una disfatta ben più tragica e sanguinosa, intervengono in forze nei Balcani invadendo la Jugoslavia.
Il campionato atalantino terminerà un mese dopo con un fantastico sesto posto a soli otto punti dal Bologna campione, intanto abbiamo agganciato la Juventus al quarto posto.
Il tutto è ancora più clamoroso pensando che siamo neopromossi e solo al secondo campionato della nostra storia nella massima serie, purtroppo le vicende belliche oscureranno tutto e tutti per anni.