Atalanta-Vicenza 2-1
Gardoni 3′ De Marchi 39′
Calvanese 71′
Stadio Comunale
15 marzo 1964
25a Serie A 63/64
Dopo cinque pareggi consecutivi torniamo a vincere, dopo tre minuti il capitano Gardoni segna il suo unico gol in maglia nerazzurra; è un evento, Gardoni è uno dei capitani storici della Dea, nove campionati giocati, è il libero, molto bergamasco anche nel gioco, spazza via tutto con grande decisione di testa o di piede.
Anche il suo unico gol è in realtà un cross sbagliato, il portiere ospite la prende ma si fa sfuggire il pallone oltre la linea, l’arbitro è Lo Bello (padre ovviamente) e convalida.
Gardoni viene festeggiato per il gol fortunoso ma non importa, tutti gli vogliono bene, è il simbolo dell’Atalanta della prima metà anni sessanta.
Andiamo più volte vicini al raddoppio ma all’intervallo si va in parità, prendiamo gol a dieci dal riposo su una punizione laterale prolungata di testa l’attaccante precede Cometti ancora di testa, le proteste per lo scontro con il portiere non portano a nulla.
Il gol decisivo è di Calvanese a metà secondo tempo, in effetti è ancora il portiere a combinarne una, su una lunga punizione di Nielsen Calvanese si trova solo davanti al portiere in posizione dubbia, tira pure male ma il portiere fa peggio lasciando andare la palla dentro, l’arbitro convalida e siamo in vantaggio.
Nel finale Vicenza disperatamente in avanti con Cometti bravo su una rovesciata di Vinicio, in contropiede ci mangiamo il terzo gol, Calvanese salta anche il portiere e offre a Nielsen per il tocco a porta vuota, solo che il danese tocca proprio piano e arriva un difensore a salvare sulla linea.
Vinciamo ugualmente, la partita sarà ricordata per l’unico gol di Gardoni, se anche ai più giovani pare di averlo già visto in effetti è vero, è proprio lui il capitano (nell’ormai storica foto) che alza la Coppa Italia a San Siro.