Atalanta-Treviso 5-2

Lukacs 41′
Lukacs R 48′
Cornolti G. 59′
Lukacs 70′
Lukacs 85′

Stadium della Clementina
13 marzo 1927
17a Prima Divisione Nord 26/27 Girone B

Siamo già alla penultima di campionato, è una volata parallela con la Pro Patria che ci contende la vittoria del girone.
E’ la giornata (una delle tante) del solito ungherese Lukacs che questa volta ne fa quattro, il quinto (in effetti il terzo nell’ordine) lo fa Giacomo Cornolti, il Treviso va pure in vantaggio e segna l’ultimo gol della partita, se vi siete persi finisce 5-2.
Due gol dell’ungherese sono su rigore, bello il quarto con un tiro al volo.
Nell’Atalanta vi sono i fratelli Cornolti anche se in questa partita c’è in campo solo Giacomo, nel Treviso addirittura tre fratelli, i Visentin, tutti e tre in campo, uno segnerà il secondo gol ospite, un altro a forza di picchiare viene espulso.
Il gol di Cornolti è tipico dell’epoca, il portiere para un tiro di Lukacs, ha la palla in mano ma viene “caricato” dal giocatore atalantino, di spalla insomma, oggi sarebbe ovviamente fallo e giallo, nel 1927 se la carica è fatta, come abbiamo già provato a spiegare tempo fa “ad arte” è consentita, cosa significhi esattamente “ad arte” prima o poi lo scopriremo; in questo caso più o meno il portiere ha la palla quasi in mano ma sul contatto l’atalantino la fa entrare e l’arbitro convalida.
L’arbitro in questo caso è un giocatore del Genoa, cognome indiscutibilmente ligure, Parodi, partita difficile, il Treviso picchia notevolmente e finisce in nove per due espulsioni.
Migliori in campo sono giudicati Cornolti e Poggia (come accade molto spesso), ottimo anche Buschi.
La vittoria del girone andrà poi alla Pro Patria, i bustocchi pareggiando ci arriveranno davanti di un punto, noi perderemo 6-1 crollando nel secondo tempo a Fiume nell’ultima giornata, a Bergamo sarà organizzato anche un servizio telefonico diretto con Fiume e Treviso (dove gioca la Pro Patria) che non porterà fortuna, gli atalantini non si capaciteranno di come si passerà da un 1-1 a un 6-1 anche se il giorno dopo la stampa bergamasca accuserà senza mezze misure l’arbitraggio.