Atalanta-Juventus 2-1
Stadio Comunale
7 febbraio 1993
19a Serie A 92/93
Carletto e UraGanz spengono le cinque stelle.
É un vero e proprio scontro diretto per il terzo posto, siamo alla pari di Lazio e Juventus che arriva appunto a Bergamo con tutte le sue stelle.
Nonostante Trapattoni non passi proprio per offensivista viene quasi “obbligato” dall’opinione pubblica bianconera a schierare tutti insieme dal sette all’undici Moeller, Platt, Vialli, Baggio e Casiraghi, molto spettacolare sulla carta ma sull’erba non è proprio la stessa cosa.
Del resto anche noi, pur se ovviamente più prudenti, giochiamo con Perrone, Rodríguez e Ganz insieme senza alcun timore, la squadra è ben equilibrata con Bordin e De Agostini a correre per due e con l’asse portiere libero Ferron/Montero che certo non è inferiore a quello juventino Peruzzi/Carrera (il nostro futuro capitano).
Stadio ovviamente straesaurito con trentamila spettatori, è stabilito anche il record d’incasso con 971 milioni di lire e le squadre si affrontano abbastanza a viso aperto, anche se in realtà nella prima mezzora non si registrano occasioni clamorose, solo ordinaria amministrazione per Ferron e Peruzzi.
Alla prima accelerazione però entriamo come una lama nel burro, Perrone sulla trequarti a Ganz in posizione centrale, il bomber friulano si gira giocando a memoria e mette la palla dentro l’area, dove nel frattempo è arrivato Carletto (solo un poco defilato sulla destra) che senza controllare e precedendo l’arrivo dei difensori spara al volo sotto l’incrocio sul primo palo di Peruzzi che veramente non può farci nulla, bellissima azione e stupendo gol.
Nonostante le tante stelle, la reazione juventina è poca cosa e anzi è Rodríguez ad andare vicino al raddoppio; la ripresa si annuncia più combattuta e dopo un’occasione per parte arriva il pari, viziato però da un fallo non fischiato su Rodríguez a metà campo, l’azione prosegue e la palla arriva a Baggio sulla sinistra che in area arriva proprio sul fondo e riesce a rimettere in mezzo per Moeller che segna da due passi.
Il pareggio costa però caro alla Juventus che perde il suo uomo migliore, appunto Baggio, che per riuscire a crossare quella palla si stira ed è costretto a uscire per Galia, bianconeri più prudenti anche perché siamo ancora pericolosissimi noi con una grande punizione di Alemao sulla quale Peruzzi deve volare sotto l’incrocio per impedire il nuovo vantaggio.
Il nuovo vantaggio nerazzurro arriva, però, poco dopo, altra bella azione, in scena gli stessi protagonisti del primo gol, questa volta è Perrone che sulla trequarti si porta avanti la palla di testa quasi chinandosi, taglia stupendamente Ganz inseguito da Carrera, Peruzzi esce benissimo quasi al limite coprendo quasi tutta la porta ma UraGanz infila l’unico pertugio possibile con un diagonale che s’infila lemme lemme nell’angolo opposto, altra fantastica azione, gol bello e difficile da fare.
Esplode la Nord sotto la quale Ganz, proseguendo la corsa, è andato a esultare con tutti i compagni addosso, manca un quarto d’ora al termine, siamo tornati davanti e con pieno merito.
La reazione juventina anche questa volta non è granché, anche se naturalmente si soffre, Bigliardi respinge un tiro di Conte e poi è Casiraghi a sprecare l’ultima occasione con un tiro rotolante che esce con Ferron in pieno controllo.
Finisce così, abbiamo vinto lo scontro diretto con la Juventus delle cinque stelle, abbiamo battuto i bianconeri a Bergamo dopo trenta anni esatti e abbiamo vinto giocando e producendo più di loro, facendo due gol bellissimi e sfiorandone altri, il giorno dopo la stampa sportiva nazionale lo riconosce nei titoli (Juve ai piedi di Bergamo Alta) e nelle pagelle (dal sei di Ferron “poco impegnato” al sette e mezzo di Peruzzi).
Siamo definiti la terza forza del campionato insieme alla Lazio (dopo le milanesi) ed è un bell’orgoglio, anche se ben sappiamo che sarà quasi impossibile tenere questo ritmo, l’apice si raggiunge probabilmente la domenica successiva quando ospiteremo il Milan imbattuto e dominatore del campionato, sarà un pari con rimpianti che ci lascerà comunque al terzo posto.