Atalanta-Cesena 4-1
Stadio Azzurri d’Italia
21 dicembre 2011
1a Serie A 11/12
Contro tutto e tutti.
Siamo a fine dicembre e si gioca la… prima giornata.
Nella delirante stagione 2011-2012 succede anche questo, prima della sosta natalizia si recupera di mercoledì sera la prima giornata che era stata rinviata a inizio campionato per attendere le prime sentenze sul caso scommesse.
L’Atalanta sta portando avanti uno splendido campionato, la penalizzazione di sei punti è già stata ampiamente recuperata e manteniamo costantemente un vantaggio tra i quattro e i cinque punti sulla zona retrocessione.
A Bergamo è atteso per uno scontro diretto che potrebbe essere decisivo il Cesena che è proprio al terzultimo posto a dodici punti insieme al Novara: due giorni prima della partita, lunedì diciannove dicembre, l’arresto di Cristiano Doni ha squassato tutto l’ambiente atalantino e i timori che il contraccolpo psicologico possa essere fatale alla squadra è forte.
Nel Cesena gioca il futuro atalantino Benalouane ma la stella è il rumeno Mutu, anche se è curioso notare la presenza nei romagnoli di tre che diventeranno poi nazionali: Candreva, Parolo ed Eder.
Mister Colantuono per una partita decisiva da giocare in un momento difficilissimo decide di affidarsi all’esperienza e al cuore di Ferreira Pinto che gioca la prima da titolare e decide anche di lasciare in panchina Moralez per far giocare Marilungo dietro a Denis.
In curva Nord campeggiano vari striscioni, da un saluto all’appena scomparso Luciano Magistrelli a un: “Percassi tutta la tifoseria è con te non mollare”.
L’inizio partita è ovviamente contratto e la serata, già fredda di suo, diventa addirittura gelida dopo dieci minuti quando Candreva avanza indisturbato fino quasi al limite dell’area ed esplode un destro che s’infila a mezz’altezza alla sinistra di Consigli: il cesenate va a esultare sotto il corner della Nord improvvisando un balletto con i compagni, non porterà fortuna.
Sull’orlo del precipizio squadra e stadio reagiscono all’unisono, non sono passati cinque minuti che su un traversone rasoterra da sinistra Denis fa velo, Marilungo aggancia spalle alla porta e il centrale cesenate Rodriguez ingenuamente interviene sull’ex doriano che non aspettava altro, rigore sciocco ma evidente, si assume la grossissima responsabilità ovviamente il Tanque che manda il portiere a destra e la palla sinistra per il subitaneo pareggio.
Denis riporta velocemente la palla al centro, abbiamo tutti fretta di vincere la partita e rispondere sul campo all’attacco mediatico concentrico che si è rinfocolato negli ultimi giorni.
Infatti, passa un minuto e la partita è del tutto ribaltata: punizione da tre quarti di campo del Ciga, la palla respinta della difesa è rimessa in mezzo da Manfredini e Marilungo arriva da dietro sorprendendo la difesa cesenate che sbaglia il fuorigioco, per l’attaccante è facile stoppare di petto e scaricare in rete da due passi sull’uscita del portiere.
Stadio in delirio e situazione psicologica completamente rovesciata la reazione romagnola, infatti, non va oltre qualche timido tentativo di Mutu e Eder ma proprio all’ultimo minuto della prima frazione di gioco con una stupenda azione arriva il terzo gol.
Peluso parte da sinistra, viene verso il centro appoggia a Denis che esce dall’area, controlla e ridà palla all’esterno in maniera perfetta mettendolo così davanti al portiere in uscita che è evitato da un tocco di destro a servire ancora Marilungo tutto solo davanti alla porta vuota, il marchigiano deve solo appoggiare di piatto sinistro in rete alzando leggermente la palla per evitare l’estremo tentativo sulla linea di un difensore.
Si va così al riposo su un 3-1 in rimonta che scalda il cuore di tutti gli atalantini presenti.
Nella ripresa c’è qualche tentativo cesenate che però non spaventa mai troppo Consigli, in compenso arriva il bellissimo quarto gol quando, a metà frazione, ancora Peluso diventa improvvisamente Messi accentrandosi ancora sulla sinistra, saltando un uomo con un’accelerazione, evitandone un altro in area con una finta e scaricando infine in rete da pochi passi andando poi a prendersi giusto tributo sotto la Nord in delirio.
Il Cesena ormai non c’è più e siamo ancora noi ad andare vicinissimi al quinto gol con Denis che si fa respingere da mezzo metro dal portiere un colpo di testa in tuffo ed anche la successiva ribattuta di piede.
Poco male, finisce in un meritato trionfo una serata che rimarrà nella storia dell’orgoglio atalantino: mentre tanti aspettavano e forse speravano in un crollo, squadra e tifoseria, la Nord in primis, hanno reagito giocando e vincendo veramente contro tutto e tutti.