1981/1982 (1a parte): la Dea Fenice
Come la Fenice la Dea rinasce dalle proprie ceneri, in effetti le ceneri (della retrocessione) si spazzano via quasi tutte, della rosa precedente rimangono De Bernardi, Filisetti, Mostosi, Vavassori e Zambetti, anche Bertuzzo che però torna solo a metà stagione, tecnicamente anche Messina rientrante dall’infortunio fa due spezzoni delle partite di Coppa Italia di Serie C ma a ottobre va al Brescia in Serie B.
Tutti gli altri componenti della rosa della disastrosa passata stagione se ne vanno, i vecchi pilastri della promozione del 76/77 ci lasciano definitivamente, rimane il solo Bertuzzo a riportarci nei cadetti dove ci aveva trovati cinque anni prima.
L’elenco è molto lungo, prima di tutto però vediamo i cambiamenti in società, il presidente Cesare richiama Previtali (già a fine stagione 80/81) il nuovo allenatore sarà un altro ex atalantino, Ottavio Bianchi, che bene aveva fatto sulle panchine di Spal, Mantova e Triestina.
Solo che a Trieste ha ancora un anno di contratto e i giuliani non vogliono lasciarlo andare, si risolve aumentando di non poco il prezzo di Magnocavallo acquistato proprio dagli alabardati.
Proseguiamo con le numerose cessioni, Festa termina la carriera, Rocca va al Foggia in Serie B e Scala giocherà ancora qualche partita nel Fano, che sarà nel nostro girone, e poi terminerà anche lui.
Ci liberiamo dei portieri, Memo al Vicenza (anch’esso nel nostro girone ma come per Scala, non giocherà contro di noi) e Rossi al Taranto, Mandorlini torna al Torino per fine prestito e va a giocare all’Ascoli, Filippi al neopromosso in Serie A Cesena, Giorgi torna alla Fiorentina per fine prestito e va all’Empoli (lui si lo incontreremo).
Non è finita, Baldizzone va al Cagliari, Bonomi alla Cremonese, De Biase alla Reggina, a ottobre come detto Messina andrà al Brescia e Caputi al Catania.
Una bella epurazione insomma, come avvenuto una decina di anni prima, anche questa volta porterà a una promozione.