1976/1977: Eziogol
Sarà finalmente l’anno del ritorno in Serie A, tutto inizia naturalmente dalla scelta dell’allenatore, è un giovane mister, l’accordo economico viene raggiunto è tutto stabilito, si chiama Giovanni Trapattoni al suo primo anno in panchina.
Eh si l’allenatore di quell’anno avrebbe dovuto essere, anzi ormai era, proprio il Trap, la scelta è talmente buona che pochi giorni dopo l’accordo ci pensa pure la Juve, Trapattoni ovviamente ne è lusingato ma ormai è d’accordo con noi.
Come racconta il cavalier Randazzo la Juve chiama noi, lo stesso Trap telefona per chiedere se si può annullare, il segretario, d’accordo naturalmente con il presidente Bortolotti, signorilmente accetta di non negare questa possibilità a un allenatore esordiente.
Trapattoni è talmente grato da venire apposta a Sarnico per ringraziare di persona Bortolotti del gesto compiuto, tutto molto bello ma noi dobbiamo tornare alla ricerca dell’allenatore giusto.
Si vuole, dopo tre anni grigi e mediocri, una squadra aggressiva e fisica, l’allenatore giusto arriva dalla Cremonese, è il nostro ex giocatore Titta Rota che peraltro era già stato sulla nostra panchina nelle ultime otto giornate del 69/70.
I movimenti non sono molti ma sono decisivi, il mister vuole prima di tutto tenere tutti i giovani, Fanna, Tavola, Pircher, poi vuole un bomber da doppia cifra, richiesta che pare scontata, ma negli ultimi tre anni ci siamo sognati di averne uno, infine uomini esperti, duri e che corrano senza mai fermarsi.
Il bomber sarà leggendario per noi giovani atalantini, dal Bologna in prestito arriva Bertuzzo, in Emilia in Serie A l’anno precedente ha segnato un gol in quindici partite non confermando gli ottimi segnali che aveva dato andando due volte consecutive in doppia cifra a Brescia in cadetteria.
Con 13 gol Ezio sarà determinante per la promozione, vedremo poi le vicissitudini che lo porteranno a doversene temporaneamente andare l’anno successivo per fine prestito.
Il direttore sportivo Cavalleri opera comunque bene, a Cesena vanno Palese e Vernacchia in cambio di Festa, sarà anch’esso un arrivo importante, centrocampista duro e corridore “Cico” darà grande solidità al nostro centrocampo.
Dal Modena arriva il difensore Mei, sarà un buon centrale difensivo per la serie cadetta, se la caverà anche in Serie A ma ovviamente con molte più difficoltà.
Dopo pochi giorni di ritiro, questa volta a San Vito di Cadore, Mei vorrebbe inspiegabilmente lasciare la squadra, arrivano a parlargli Randazzo e Bortolotti e finalmente si spiega, l’anno prima lui giocava nel Modena e nella partita di ritorno c’era stato in campo un accordo di “non belligeranza” per il pareggio, cosa peraltro relativamente comune all’epoca, altro che calcio più pulito.
In effetti il Modena fatto il gol si era tenuto la vittoria con relativi dissapori tra atalantini e modenesi a fine partita, insomma Mei si vergognava di questo e voleva andarsene.
Viene faticosamente convinto a restare, in questa stagione peraltro a Modena vinceremo noi e tra atalantini e modenesi scoppierà una vera e propria rissa a fine partita con l’Atalanta assediata negli spogliatoi fino a sera (anche per l’arbitraggio contestato).
Gli acquisti si completano con l’arrivo del piccolo centravanti sardo Marco Piga dalla Lucchese, non un grande campionato il suo nei toscani l’anno prima ma i precedenti due nella Torres con ventinove gol totali in terza serie giustificano l’investimento.
Darà anche lui il suo piccolo (ovviamente) contributo con quattro gol comunque importanti, due rigori contro Brescia e Vicenza e il gol della vittoria a Modena, sarà però colpevole di farsi parare un rigore al ritorno ancora contro il Vicenza che avrebbe potuto costarci molto caro.
In effetti negli acquisti c’è anche il difensore Buccilli dal Sorrento che però già al mercato di ottobre viene dirottato alla Sambenedettese senza aver giocato un singolo minuto.
Il denaro per tutti questi acquisti arriva dalla cessione della nostra parte di compropietà di Cabrini alla Juventus, escono pure Russo al Rimini e, dopo sei buone o comunque dignitose stagioni, Divina va a chiudere la carriera al Trento, cioè a casa propria.
Il giovane Piemonte arrivato nell’assurdo affare con l’Udinese la stagione precedente viene dirottato al Crotone, il giovane portiere Dal Bello va in prestito al Messina, tornerà nella stagione successiva.
Dulcis in fundo il ritorno di Rocca dal prestito al Novara, a gennaio tornerà in nerazzurro dopo undici anni (e dopo essersi praticamente ritirato l’anno prima) Pizzaballa, il portiere Cipollini si è rotto la spalla a San Benedetto del Tronto, il secondo portiere Meraviglia gioca una partita ma non convince, si richiama a sorpresa il portiere vincitore della Coppa Italia, avrà un inizio naturalmente titubante ma poi sarà decisivo anche lui per la promozione che arriverà a fine giugno negli spareggi con Cagliari e Pescara per due posti.