1953/1954 (2a parte): Appicciafuoco il pirata

Questa volta l’indiziato è Soerensen, il danese è stato molto importante in tutti questi anni, è qui dal 1949, stavolta il Milan offre tanto e non si può rinunciare, oltre all’importante conguaglio economico arriva dai rossoneri un milanese purosangue ex nazionale, Annovazzi che sulle prime di venire a Bergamo non è molto contento, anzi proprio non vuole venire.
Alla fine il Milan con argomenti convincenti (13 milioni di argomenti convincenti) sistema la situazione.
La prima parte di campionato non è positiva, in tutto il girone di andata vinciamo tre partite, già a novembre esce la notizia che cerchiamo un rinforzo in Sudamerica, escono tre nomi, due molto conosciuti e forti, Arce e Grillo, il terzo, Juan Parma, del tutto sconosciuto.

Carlo Annovazzi
acquisto dal Milan
18 gol in 5 stagioni

Si scopre che tale Parma è un attaccante che ha scritto di propria iniziativa all’Atalanta proponendosi ma in Argentina nessuno lo conosce; sembra un intermezzo comico ma in effetti si prosegue in quello che pare uno scherzo, la Gazzetta annuncia che stiamo trattando tale Appicciafuoco.
Pare il nome di un pirata o un nome d’arte invece stavolta esiste proprio, è un attaccante di ventidue anni del Rosario Central, gli osservatori lo seguono qualche partita e poi lasciamo perdere anche perchè pare che il cognome abbia un senso, è un giovane con un temperamento caldo, fin troppo, in campo.
Anche il nostro ex allenatore Monti dà parere negativo e si prosegue con i giocatori in rosa, il problema è che pare che non siano impiegati nel modo migliore.
L’allenatore è criticatissimo, pare in confusione, salta proprio dopo la prima del girone di ritorno, tanto per cambiare un’altra sconfitta, a Bologna.
Ferrero in realtà si dimette lui precedendo di pochissimo l’esonero, si piglia pure del traditore perchè le regole consentono che possa allenare immediatamente un’altra squadra e lui firma subito (o aveva già in tasca) un contratto con il Verona in Serie B.
La squadra viene presa in mano da Tentorio stesso che, con l’aiuto di due ex nostre stelle degli anni trenta, Simonetti e Bonomi, perde la prima a San Siro con l’Inter ma poi le sconfitte saranno solo altre due in tutto il girone di ritorno, portandoci a un tranquillo decimo posto,