1931/1932: vuoi giocare nella Dea ?
Dopo un solo anno di presidenza Pesenti si dimette, o meglio cerca di dimettersi perchè dopo quattro giorni viene riconfermato dal segretario cittadino del fascio che in realtà è quello che decide chi deve poi guidare concretamente la società.
Lui rimane presidente, il vice Luchsinger pure, il comitato esecutivo (cioè quello che guiderà la società è composto da sette persone, loro due, il “consigliere tecnico” Gino Coltura (uno che se ne intende probabilmente, non è chiaro in base a cosa), “consigliere amministrativo” avvocato Gambirasi (beh questo ha senso chi meglio di un avvocato per questo), il “sindaco” Bonafous (del collegio sindacale dell’Atalanta eh mica il sindaco della città che peraltro per le fantasie dell’epoca si chiama podestà), il segretario Baccanelli e l’amministraro della società, lo storico rag.Onetto.
Plauso incondizionato della stampa locale (comunque non si può scegliere di dissentire), si rileva pure che l’Atalanta ha solo settanta soci quindi si creano tre diversi tipi di tessera, da 25, 50 e 100 lire, insomma servono soldi e si invitano i tifosi a sottoscrivere la tessera.
Si ma a cosa serve questa tessera ? Niente come specifica il nuovo consiglio direttivo nella seduta di insediazione a fine luglio “è un contributo a fondo perduto” una donazione, un’offerta insomma.
Oltretutto si “confida di raggiungere le 500 tessere” prima dell’inizio della stagione, quindi sbrigarsi, e ricordatevi che le tessere si possono fare solo alla sera dopo le ore 21 in sede.
Nello stesso comunicato c’è pure l’elenco dei giocatori della prima squadra che farà la Serie B, delle riserve che faranno la Seconda Divisione, e degli allievi che faranno la Terza Divisione, paradossalmente assomiglia molto all’oggi con prima squadra, Under 23 e Primavera, cambiano solo i nomi.
La campagna acquisti è iniziata e pure finita in pochi giorni, nell’elenco ci sono nuovi e vecchi atalantini tutti insieme, vediamo nel dettaglio acquisti e cessioni.
Prima di tutto il reparto avanzato, l’attaccante Bonello che preleviamo dalla Serenissima (cioè dal Venezia), ne farà sei giocando quasi sempre, i bomber saranno Panzeri e Sanero, trentatre gol in due.
L’attaccante Molinis dal Monfalcone, farà due buone stagioni, il portiere Gianora dal Fanfulla come riserva di Ceresoli, ancora un attaccante, Pignattelli, dal Pavia, anche lui una sola stagione prima di andare al Catania.
Dal Taranto torna il bergamasco Mazzoleni, aveva giocato una stagione in rossoblu perchè era stato assegnato alla base navale nel servizio militare, si era trovato così bene da rimanerci una stagione in più, il suo ritorno in nerazzurro durerà due stagioni (da riserva).
Arriva anche l’esperto Caimmi dalla Lazio farà due buone stagioni prima di esser ceduto al Casale per motivi economici, per fare cassa insomma.
Fa andata e ritorno dal Brescia il terzino Bonometti, gioca a Bergamo solo in questa stagione non facendo male ma è chiuso da Riccardo Cornolti.
Se ne va dopo quattro stagioni l’attaccante Buschi, a livello realizzativo si ricorda solo la prima con tredici gol, va al Lecco in terza serie.
La cessione più importante a livello tecnico è quella del difensore Volta, va al Casale in Serie A che farà da titolare per almeno altre due stagioni, poi due cessioni minori, Paniati al Catanzaro e Mortarotti al Montevarchi.
Due curiosità, la cessione di Giacomo Cornolti alla Clarense dopo dieci anni (e tanti gol) in maglia atalantina e il fatto che tutti gli acquisti sono stati portati a termine in pochi giorni a fine luglio.
Il fatto che la campagna acquisti non sia stata di particolare livello è testimoniato da un’ulteriore curiosità: a metà agosto viene indetta una specie di leva per tutti i giocatori liberi che vogliono partecipare, praticamente chi vuole può presentarsi allo stadio e giocare in una serie di partitelle che vengono organizzate dall’Atalanta nella speranza di pescare il jolly a titolo gratuito (non lo pescheremo).
Arriveremo quarti ma non lotteremo praticamente mai per la promozione, vanno su le prime due.